Diciamocelo chiaramente: il mondo dell’automobilismo sta diventando “freddo” ed asettico, troppo orientato alla riduzione delle emissioni, dei consumi, al miglioramento della sicurezza e ad altre cose “noiose”. Ad oggi poche auto e pochissimi costruttori conservano quell’aura passionale e romantica dei tempi che furono. Evidentemente non siamo gli unici a pensarla così e, disperso nelle campagne giapponesi, c’è un uomo che a partire da Porsche 911, sforna opere d’arte. Stiamo parlando di Mr. Akira Nakai.

Dalla strada…- La storia di Nakai-san parte da quando era il leader di un gruppo di drifter giapponesi chiamati Rough Style: grazie alla sua immaginazione, modifiche come sospensioni ultraribassate, cerchioni oversize e camber ad angoli estremi, divennero la prassi. La svolta avvenne quando si trovò sotto le mani una Porsche: fu amore a prima vista. L’estetica della 911 e la sua meccanica affidabile si prestavano a modifiche praticamente illimitate  che davano risalto alla vena artistica del maestro Nakai e il colpo di fulmine fu tale che, appena potè permetterselo, si comprò una Carrera 930. Bene quella 930 divenne la sua musa ispiratrice alla quale, come per tutte le sue creazioni, diede un nome: Stella Artois.

…alla strada- Il passo successivo fu quello di aprirsi un’officina personale (la Rauh-Welt Begrif) dove dar sfogo alla sua creatività e poter selezionare i propri clienti. Si avete capito bene, è Akira Nakai a scegliersi i clienti non il contrario: qualora foste interessati,  non potrete andare a Kashiwa a esporre il vostro progetto, bensì dovrete passare una selezione in cui si svilupperà il concetto della creatura finale. A quel punto sarà lui a fare tutto per conto suo, scegliendo colore, nome e personalizzazioni del caso. Tutto secondo l’idea di Porche 911 che più vi si addice, ovviamente secondo lui.

Ultimo romantico- I suoi metodi di lavoro sono del tutto artigianali e per certi versi all’antica: una volta cominciato un nuovo progetto, si rinchiude per ore e ore in officina, dormendo anche di fianco all’auto se necessario. L’ispirazione può arrivare all’improvviso. Per quanto riguarda le personalizzazioni, beh il riferimento è il mondo delle corse Endurance anni ’70 e proprio per questo Akira preferisce le vecchie Porsche raffreddate ad aria, sulle quali monta giganteschi alettoni, cerchi dal canale sovradimensionato e carrozzerie rigonfiate all’estremo. I risultati potete vederli in queste immagini e…siamo abbastanza sicuri che vi è venuta voglia di avere una 911 RWB tutta per voi.

Tra leggenda, corse e artigianalità: Akira Nakai e le sue creature

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