Premetto sin da subito che scrivendo questo articolo, ho cercato di essere imparziale in quanto amante spudorato del “motore a scoppio”, perciò mi scuso se nella lettura qualche volta possa essere uscita la vena “petrolhead” che è in me.

Se anni fa qualcuno mi avesse detto “in futuro i carburanti saranno completamente sostituiti dall’elettricità proveniente da fonti rinnovabili” avrei pensato che una cartomante che mi avesse letto il futuro avrebbe avuto una probabilità di successo maggiore. Ma ad oggi mi sto ricredendo e non sono più così sicuro che la citazione sopra sia di così difficile attuazione.

In particolare dopo aver provato un’auto elettrica, ho avuto modo di capire i vantaggi e svantaggi (purtroppo ci sono sempre) che le circondano. Certo, devo ammettere che guidare in città inebriando i passanti con le melodie provenienti degli scarichi di un V8 è molto divertente quanto appagante. Ma lo è anche passargli accanto stile James Bond senza essere visto fino all’ultimo, quando con stupore si girano attoniti come a dire: “questo da dove è uscito, non l’avevo sentito!”, anche se ho avuto modo di notare che la gente attraversa tranquillamente davanti alla vettura non sentendoti arrivare. Una lancia da spezzare in favore delle elettriche è lo scatto da fermo, che vi permetterà di battere al semaforo molte delle supercar (non elettriche) presenti sul mercato.

Ora arriviamo alle note dolenti che dissuadono molti automobilisti dallo scegliere questo tipo di vetture: autonomia e ricariche.

Purtroppo una macchina elettrica quando è al “verde” (chi più verde di un’elettrica!) ha bisogno di qualche ora per essere ricaricata, che diventano tante ore se la si collega alla semplice corrente casalinga. Ma pensiamo a quante ore al giorno lasciamo la macchina parcheggiata. E se mentre fosse parcheggiata si ricaricasse? Il nostro problema svanirebbe, in fin dei conti il tutto può essere visto come un cambio di abitudini. Con le grandi invenzioni è sempre stato così, dai tablet che stanno mandando in pensione i pc agli smartphone ed orologi intelligenti che, diciamolo, stanno mandando in pensione un po’ noi!

In futuro avremo torrette di ricarica un po’ ovunque, già nelle grandi città non è più così difficile trovare colonnine di ricarica veloce che permettono una ricarica quasi completa in meno di un’ora. Inoltre il ministro dei Trasporti Delrio, a metà di quest’anno, ha promesso che nei prossimi 3 anni saranno costruite 20 mila colonnine di ricarica per un investimento di 32 milioni di euro. Se non siete soddisfatti potrete addirittura installarne una a casa vostra.

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Il punto realmente limitante può essere ricercato nell’autonomia, non tanto avvertibile in città, dove le elettriche la fanno da padrone, quanto se vi dovete spostare su strade extraurbane. Purtroppo in questo contesto diventano inutili tutti i vari sistemi di recupero dell’energia che giocavano contro questo agognato nemico. Non che molte macchine abbiano un’autonomia esigua, essendo in commercio vetture che superano i 400Km con una ricarica completa. Ma tutto ciò rende impossibile un lungo viaggio non potendo aspettare circa un’ora per ogni ricarica. Ma in futuro forse potremo fermarci ad un distributore e sostituire semplicemente la batteria con una carica in pochi minuti, chi lo sa?

Non passa giorno che non si possa toccare con mano lo svilupparsi della mobilità elettrica e dell’energia in generale, Enel ha creato un portale chiamato Futur-E per meglio far comprendere come sarà l’energia del futuro. Puntando sempre ad aumentarne l’efficienza e la provenienza da fonti rinnovabili, come dimostra la volontà di riqualificare molte centrali elettriche dismesse accettando proposte per trasformarle in un valore aggiunto per la comunità.

In conclusione, chissà se nel futuro guarderemo con gli stessi occhi con qui adesso sbirciamo una Ferrari quelle rare auto a carburante che incroceremo sulla nostra via?(Sentitevi liberi di esprimere la vostra opinione nei commenti qui sotto.)
ENEL

La mobilità elettrica manderà in pensione il motore a scoppio?

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