Abu Dhabi è la sede dell’ultimo Gran Premio della stagione, dove scenderanno in pista gli pneumatici soft e supersoft: una scelta più “morbida” rispetto allo scorso anno, quando vennero scelte gomme medie e soft. Il circuito di Abu Dhabi è sede dei test ufficiali in-season, che ospiterà infatti il martedì e il mercoledì dopo il Gran Premio.
La pista è nota per il suo asfalto liscio, con tante curve a 90° e un rettilineo importante. L’altra caratteristica distintiva di questo Gran Premio è che, come in Bahrain, inizia nel tardo pomeriggio e si conclude in serata – il che significa che il tracciato tende a raffreddarsi con lo svolgersi della gara; e questo influisce anche sulle strategie. Quest’anno verranno assegnati doppi punti, quindi la posta in gioco è ancora più alta e le squadre saranno concentrate più che mai sulla strategia. Le condizioni atmosferiche tendono al caldo; la pista è adatta alle mescole supersoft e soft, le gomme più veloci della gamma Pirelli.
Il circuito dal punto di vista degli pneumatici
Il P Zero Red supersoft è una mescola low working range, in grado quindi di assicurare una prestazione ottimale anche a basse temperature. Il P Zero Yellow soft è una mescola high working range. Con le due mescole più morbide della gamma a disposizione, portare le gomme alla temperatura ideale non dovrebbe essere un problema.
Possiamo aspettarci un certo degrado termico che potrà influenzare le strategie e gli assetti delle monoposto. La prima e la terza sessione di prove libere si corrono di solito in condizioni non rappresentative di ciò che si troverà in qualifica e in gara, a causa delle altissime temperature a quell’ora del giorno.
La prima parte del circuito presenta una serie ininterrotta di curve, che mettono alla prova gli pneumatici. Le coperture hanno la possibilità di raffreddarsi poi sul lungo rettilineo, che viene percorso dalle monoposto a tutto gas per circa 15 secondi.
Per ottenere la massima trazione ad Abu Dhabi, le monoposto tendono ad avere un assetto morbido al posteriore, ma questo può causare un aumento dell’usura proprio delle gomme posteriori. Anche se il set-up è troppo rigido nella parte posteriore, può verificarsi un problema: si può avere un pattinamento delle gomme che ne riduce la durata.
La strategia vincente dello scorso anno fu a due soste: Sebastian Vettel, Red Bull, partì con le mescole soft per poi montare le medium al 14° giro, infine cambiò ancora con le medium al 37° giro senza mai perdere la posizione di leader.
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