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Tre cartoline dall’Olanda

1975 – La prima vittoria di James Hunt

Il GP d’Olanda torna in calendario (con un anno di ritardo causa pandemia) a distanza di 36 anni dall’ultima volta, oggi come allora sempre sullo storico tracciato di Zandvoort, un circuito celebre per il suo tornantone sopraelevato ribattezzato “Tarzan” e per alcune imprese che andiamo brevemente a ripercorrere.

Tutti si aspettano un’altra vittoria Ferrari con Niki Lauda ed invece a spuntarla, per la prima volta in carriera, è un carismatico inglese dalla lunga chioma bionda: James Hunt. Lauda è in pole, Hunt terzo ma la gara scatta sul bagnato. Bastano però pochi giri alla pista per asciugarsi e l’inglese è il più lesto a giocare l’azzardo delle gomme d’asciutto guadagnando così la testa.

Sull’asciutto però Lauda con la sua potente Ferrari rimonta facilmente la Hesketh di Hunt ma, grazie alla superba guida dell’inglese, non riesce a superarlo e si deve accontentare della piazza d’onore. Sono solo le prime scintille dell’epico duello per la corona mondiale che si svilupperà compiutamente l’anno successivo, quello immortalato persino da Hollywood con Rush e che vedrà lo scontro tra lo yin e lo yang di quella Formula 1.

 

1979 – Villeneuve su tre ruote

La leggenda Gilles Villeneuve guida saldamente il Gran Premio quando una foratura al posteriore rallenta la sua fuga. Trascorrono pochi giri e la gomma scoppia definitivamente spedendo il canadese e la sua Ferrari nella ghiaia. La vittoria è sfumata ma Gilles sta per scrivere un momento leggendario nella storia della Formula 1.

Due sarebbero le opzioni: parcheggiare l’auto nella ghiaia o tentare di rientrare ai box con estrema cautela, sperando di poter riparare il danno. Villeneuve propende invece per una terza soluzione, quella “alla Gilles”, rientrando ai box a tutta velocità in equilibrio precario. Una scelta senza dubbio poco lungimirante visto che ai box arriverà con solo tre ruote e con una sospensione completamente strappata ma sensazionale per il pubblico a casa e sugli spalti che vede la sua vettura numero 27 traballante fare scintille ovunque nel disperato tentativo di riguadagnare velocemente i box.

Un giro insensato ma proprio per questo leggendario, che contribuisce a far montare tra i tifosi la “Febbre Villeneuve”, e alimenta la leggenda del piccolo “aviatore” canadese capace di dare, ancora una volta, una straordinaria prova delle sue strabilianti qualità di guida.

 

1985 – L’ultimo acuto di Niki

E’ l’ultima edizione disputata in terra Orange ed anche l’ultima vittoria in F1 del grande Niki Lauda. Una vittoria giunta al termine di un serratissimo duello con il giovane compagno di squadra Alain Prost, sconfitto da Lauda nella corsa mondiale l’anno precedente con l’incredibile margine di solo mezzo punto. Il 1985 sarà finalmente l’anno di Prost, che riuscirà ad aggiudicarsi il primo dei suoi quattro titoli mondiali riscattando l’atroce beffa patita l’anno precedente.

Ma quel pomeriggio in Olanda il vecchio maestro impartì la sua ultima lezione al giovane e brillante allievo regolandolo sul traguardo con il margine minimo di 0,2 secondi. L’ultima cartolina della F1 in Olanda, prima che questa domenica si tinga tutta d’arancione per il pupillo nazionale Max Verstappen (primo e unico olandese capace di vincere un GP), è un podio leggendario: Niki Lauda (McLaren), Alain Prost (McLaren), e Ayrton Senna (Lotus).

 

di Andrea Schinoppi

Tre cartoline dall’Olanda

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