Volkswagen ha di che farsi perdonare. Specialmente negli States il danno economico e di immagine in seguito al Dieselgate, è stato enorme. Ecco che da allora il gruppo VAG ha spinto fortissimo sul proprio lato green, sia con miriadi di concept e modelli elettrici/ibridi, sia nel motorsport, prima con Audi a Le Mans, poi in Formula E. Ma cosa c’è di meglio per lasciare un segno importante, che stabilire un nuovo record nella gara in salita più leggendaria che c’è, la Pikes Peak? Anzi, non solo stabilire un nuovo record, ma polverizzare quello precedente firmato da un certo Sebastian Loeb con una Peugeot 208 T16 da 875 cv e ritenuto praticamente inattaccabile. Risultato? Robert Dumas alla guida della I.D. R, ha completato le 156 curve della Pikes in 7’57″148, più di 16 secondi in meno rispetto al tempo registrato dall’altro francese volante.
Mostro silenzioso
La I.D. R Pikes Peak ha richiesto solo 40 settimane per passare da un disegno su un foglio di carta ad un prototipo funzionante (eccome, se funzionante!). Sotto la carrozzeria e al telaio in materiali compositi, ci sono due motori elettrici con accumulatori ad alta densità, in grado erogare un totale di 680 cv e 700 Nm da scaricare su tutte e quattro le ruote. Questi motori durante la gara hanno anche recuperato circa il 20% dell’energia necessaria. Nonostante il peso non bassissimo di 1.100 kg, dovuto al peso delle batterie, le prestazioni sono spaventose: lo 0-100 km/h viene bruciato in 2.25 secondi, meno di quanto impiega una Formula 1 attuale. A questo si aggiunge il fatto che i motori elettrici non soffrono la mancanza d’ossigeno ad alta quota, rendendo la spinta costante fino al traguardo. Grande contributo alla prestazione finale è stato dato anche dall’aereodinamica, da vero e proprio prototipo da gara endurance piuttosto che ispirata alla lontana a un qualche modello stradale come per Suzuki Escudo e Peugeot 208 T16.