C’è chi usa un cavallino rampante, chi una stella a tre punte e chi invece un toro: ogni casa automobilistica ha o vorrebbe avere una propria identità ben definita e/o una storia alle spalle, e questo molto spesso ha influenzato la scelta dello stemma da apporre sulle proprie “creature”. In questo articolo parliamo proprio di questo: cosa ha portato alla scelta definitiva? Spesso il percorso logico non è banale, anzi…
Abarth – Lo scorpione è il segno zodiacale del fondatore Karl Abarth (nato il 15 novembre 1908). Nel 1949 l’ingegnere austriaco creò l’azienda che ancora oggi porta il suo nome. Il rosso e il giallo sullo sfondo sono invece i colori dell’Alto Adige e della città di Merano, zona di origine del padre di Karl.
Alfa Romeo – La casa automobilistica del Biscione non hai mai modificato radicalmente il proprio marchio. Sin dalla nascita l’Alfa Romeo (Alfa sta per: Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) ha scelto come emblema un logo circolare suddiviso verticalmente in due parti. Sul settore sinistro è presente lo stemma di Milano, la croce rossa in campo bianco (simbolo medievale del comune), mentre sul lato destro è raffigurato il serpente visconteo (il “Biscione”).
Audi – Il nome della casa di Inglostadt è la traduzione latina del cognome del fondatore Horsch: in italiano significa ascolta, in latino Audi. Il logo invece simboleggia la fusione delle 4 aziende(Horsch, DKW, Wanderer, Audi) che hanno permesso la stabilità finanziaria dell’azienda.
Bentley – Il nome deriva dal fondatore Walter Owen Bentley, che nel 1919 cominciò la propria avventura nel campo delle auto sportive. Lo stemma della “B” alata fu introdotto nel 1930.
BMW – Bayerische Motoren Werke, fabbrica bavarese di motori. Questo il significato dell’acronimo della Casa tedesca, nata nel 1916. L’origine del logo ha sempre posto dubbi ed incertezze. A causa di un’immagine pubblicitaria del 1929, si è sempre pensato che il marchio raffigurasse un’elica di un aeroplano in movimento. Un omaggio alle origini della BMW che inizialmente produceva motori per velivoli. Ma questo mito venne sfatato in un’intervista a Kai Jacobsen, storico dell’automobile del gruppo BMW. La Rapp Motoren Werke GmbH fu rinominata Bayerische Motoren Werke GmbH, appunto BMW con la morte del suo fondatore, avvenuta nel 1917. Con la trasformazione di Rapp in BMW, l’azienda volle che il logo fosse orientato sul logo della Rapp. Quindi si è scelto di disporre le lettere BMW esattamente come Rapp e di sostituire il cavallo nero al centro del cerchio con i colori nazionali bavaresi, bianco e azzurro appunto.
Cadillac – Antoine Laumet de La Mothe, signore di Cadillac, fu l’esploratore francese che nel 1701 fondò la città di Detroit, in seguito capitale dell’automobile americana. L’attuale logo, modificato nel 2002 in occasione del centenario del marchio, è una versione stilizzata dello stemma della famiglia de La Mothe.
Chevrolet – La Casa americana nacque nel 1911 dal fondatore della GM William C. Durant e dal pilota svizzero Louis Chevrolet. Lo stemma non è altro che la croce della bandiera elvetica allargata ai lati.
Chrysler – Nel 1925 Walter Chrysler creò ad Auburn Hills, un sobborgo di Detroit, l’azienda che porta il suo nome. Il logo alato è stato creato nel 1998 ma il medaglione all’interno è lo stesso che equipaggiava i primi modelli della Casa americana.
Citroen – Prima di fondare nel 1919 la celebre Casa automobilistica che prende il suo nome, André Citroën produceva ingranaggi. Il logo del brand francese, recentemente ristilizzato, raffigura quelli bielicoidali.
Corvette – In Europa e in Giappone la supercar Chevrolet viene venduta con un marchio a parte. Il nome Corvette deriva da una nave da guerra piccola e leggera mentre lo stemma ha una genesi più complessa. La bandiera a scacchi sulla sinistra simboleggia il mondo delle competizioni, quella rossa a destra comprende il logo Chevrolet (che a sua volta si ispira alla croce svizzera) e un giglio, un simbolo nobile francese che rappresenta le origini transalpine del cognome del fondatore e richiama la purezza e la pace.
Dacia – Gli antichi Romani chiamavano “Dacia” il territorio che comprendeva gran parte dell’attuale Romania. Da qui il nome della Casa, fondata nel 1966 e ora appartenente al gruppo Renault, che ha recentemente ristilizzato il suo tipico stemma dalla forma triangolare.
Dodge – Creata dai fratelli americani John e Horace Dodge nel 1914, la Casa statunitense adottò l’ariete (simbolo di robustezza e solidità) dal 1932 agli anni ’50 e lo ripropose gradualmente a partire dagli anni ’70. Entro la fine del 2010 questo animale possente caratterizzerà solo i veicoli commerciali Ram.
Ferrari – Il colore giallo è lo stesso della città di Modena mentre il mitico cavallino rampante era l’insegna dell’asso dell’aviazione della Prima Guerra Mondiale Francesco Baracca. Fu la stessa madre del pilota nel 1923 a donare l’emblema ad un giovane Enzo Ferrari, il quale cominciò ad utilizzarlo per le sue vetture a partire dal 1932. Leggenda vuole che Baracca avesse preso l’insegna del cavallino dal quinto nemico abbattuto in volo (impresa che garantiva la qualifica di “asso”), un pilota tedesco che aveva sulla coda il simbolo della città di Stoccarda. Se fosse vero, i due equini presenti negli stemmi di Ferrari e Porsche avrebbero la stessa origine.
Fiat – Fabbrica Italiana Automobili Torino: per questo sta l’anagramma di “mamma Fiat”. Il logo attuale invece, richiama quello in dotazione alle torinesi prodotte tra gli anni ’30 e ’60.
Ford – Il 16 giugno 1903 Henry Ford diede il via alle attività dell’azienda che porta ancora oggi il suo nome. La scritta dello stemma fu realizzata dal suo braccio destro C. Harold Wills, il contorno ovale (marchio di garanzia di economia e affidabilità) arrivò nel 1912 mentre la colorazione blu risale al 1928.
Honda – Fondata da Soichiro Honda nel 1948, la Casa giapponese utilizza lo stesso logo dal 1963. Attenzione ai dettagli, però: su alcuni modelli la H tocca il contorno, su altri no…
Hyundai – Il nome “hyundai” significa “modernità” in coreano mentre il logo non raffigura solo una “H” stilizzata ma due persone (la Casa e il cliente) che si stringono la mano. Mai banali gli asiatici…
Infiniti – Ricercato e duplice il significato dello stemma del luxury brand di Nissan: un’autostrada diretta verso l’infinito e il Monte Fuji, la vetta più alta del Giappone.
Jaguar – Curiosa e se vogliamo, politically correct, la scelta del logo del Giaguaro. La casa inglese nacque nel 1922 con il nome Swallow Sidecar Company, ma nel 1945 la sigla SS (che ricordava la famigerata unità paramilitare nazista) fu sostituita con il più rassicurante “giaguaro”.
Aston Martin – Il nome vero e proprio fu scelto dopo il successo ottenuto da Lionel Martin (uno dei fondatori insieme a Robert Bamford) nella gara in collina di Aston (Inghilterra). Il simbolo originale, realizzato dalla moglie di Lionel nel 1920, aveva la forma di un cerchio che racchiudeva le lettere “A” ed “M” sovrapposte. Il simbolo delle ali fu utilizzato per due loghi, ma fu sostituito nel 1932 con il logo attuale disegnato da uno dei primi piloti del team Bentley, il famoso S.C.H. (noto anche come ‘Sammy’) Davis. Il logo a forma di scarabeo, che prese spunto dalla passione di Sammy per l’arte egizia, ha sostenuto la prova del tempo tanto che il logo attuale non è molto diverso da quello di allora. È curioso notare che il primo logo, disegnato da Sammy era riservato solo all’uso personale del pilota ed era tutto nero. Questo logo fu montato su una delle prime auto realizzate da Aston Martin ed acquisite dal pilota, la LM1, dove si trova tuttora. Subito dopo l’acquisizione della casa automobilistica da parte di Sir David Brown nel 1947, fu realizzato un nuovo logo che mostrava il suo nome collocato in posizione simmetrica rispetto a quello di Aston Martin. Nel 1971 venne eliminata questa modifica. Il simbolo attuale, che risale al 1984, ricorda ancora il disegno realizzato da Sammy Davis sessant’anni fa.
Jeep – “General Purpose Vehicle” (veicolo per uso generale). La sigla “jeep” deriva dalla pronuncia dell’acronimo GP, che caratterizzava i mezzi a trazione integrale utili in ambito militare. Nel 1950 è diventata un marchio registrato.
Kia – Una vocazione internazionale fin dalla sigla: in coreano il termine “ki” significa “uscire fuori”, mentre la lettera “a” finale rappresenta l’Asia. Nata nel 1944 come azienda produttrice di biciclette e tubi di acciaio, ha preso il nome attuale nel 1952 e iniziato a costruire auto nel 1974.
Lada – Con questo nome vengono battezzate tutte le auto russe della Avtovaz (azienda nata nel 1966) destinate all’esportazione. La barca nel logo, chiamata anch’essa “lada”, fu usata dai vichinghi per colonizzare la zona di San Pietroburgo e successivamente dalle popolazioni che si affacciavano sul fiume Volga.
Lamborghini – Il simbolo della casa automobilistica è un toro, segno zodiacale del fondatore, e a nomi di tori si ispirano la gran parte delle vetture della casa (come Lamborghini Urraco, Espada, Jalpa, Murciélago, Gallardo, Reventón, Aventador e la stessa Miura). La leggenda che si riferisce alla nascita del logo Lamborghini alimenta ancora di più la rivalità con la Ferrari. Secondo la storia,infatti, Ferruccio Lamborghini ha copiato lo scudo Ferrari e invertito i colori giallo nero con oro e nero, sostituendo il cavallino rampante con il toro, il suo segno zodiacale. L’azienda, da parte sua, ha detto di conoscere la storia ma di non sapere quale sia la verità, l’unico modo per saperlo sarebbe quello di chiedere spiegazioni a Ferruccio Lamborghini, ma…
Lancia – Fondata nel 1906 da Vincenzo Lancia, la Casa torinese ha cambiato logo nel 2007. Il nuovo stemma, molto discusso, mantiene il tipico colore blu (presente fin dal 1911) mentre il cerchio con due punte (di lancia appunto) serve a concentrare l’attenzione sulla scritta “Lancia” al centro dello scudo.
Land Rover – La prima fuoristrada inglese fu creata nel 1948 dalla Rover (termine traducibile in “vagabondo”). La sigla “Land” (terra) richiama le virtù fuoristradistiche della vettura mentre l’ovale verde riprende, ebbene si, una scatola di sardine, mangiate dai tecnici durante le prime fasi di test del mezzo.
Lexus – Le origini del nome del marchio di lusso Toyota, nato nel 1989 per sfidare Mercedes e BMW soprattutto sul mercato americano, non sono molto chiare. La versione più accreditata parla di un acronimo (Luxury EXports to the US, esportazioni di lusso negli Stati Uniti).
Lotus – Le quattro lettere intrecciate sono le iniziali complete del fondatore (Anthony Colin Bruce Chapman, meglio conosciuto come Colin), il cerchio giallo è il sole mentre la tipica colorazione verde inglese usata per la zona triangolare è la stessa utilizzata dalle auto da corsa britanniche. Il significato del nome Lotus è un segreto ben custodito, pare che sia il soprannome della moglie di Chapman. Dal 1968 (anno della morte del pilota di F1 Jim Clark) al 1982 – quando è deceduto Chapman – il logo è stato nero in segno di lutto.
Maserati – Furono ben cinque i fratelli Maserati che nel 1914 crearono a Bologna l’azienda che ancora oggi porta il loro cognome. Il celebre tridente, disegnato da Mario (l’artista della famiglia), è ispirato a quello della Fontana del Nettuno presente nel capoluogo emiliano.
Mazda – Il nome Mazda deriva da Ahura Mazda, la più grande divinità dello zoroastrismo, ma è anche una versione storpiata del cognome del fondatore Jujiro Matsuda. Dopo tanti cambiamenti di logo quello attuale (datato 1997) simboleggia una “M” stilizzata e delle ali per volare verso il futuro.
Mercedes-Benz – Mercedes era il nome della figlia di Emil Jellinek, uomo d’affari austro-ungarico (nonché cliente affezionato delle vetture prodotte dalla Daimler) che nel 1900 commissionò alla Casa tedesca 36 vetture da competizione, imponendo di battezzarne i motori con il nome Mercedes. Il successo di queste auto portò alla progressiva adozione di questa sigla su tutti i modelli, fino a diventare un brand a tutti gli effetti nel 1926. Come simbolo vennero fusi i simboli di Daimler e Mercedes, rispettivamente la stella a tre punte ed una corona d’alloro. Le tre punte rappresentano l’aria, la terra e l’acqua: gli ambienti in cui i motori Daimler potevano essere sfruttati. Mentre la corona d’alloro è il simbolo della vittoria.
Mini – Per battezzare la prima Mini nel 1959, la Casa inglese Morris decise di abbreviare il termine “minimum” (che significa “il più piccolo”). Il logo attuale alato è stato introdotto nel 1996 con la settima generazione, l’ultima della “vecchia guardia”.
Mitsubishi – Di solito, quando nasce un’azienda, viene deciso prima il nome del logo. Per la Casa giapponese è avvenuto l’esatto contrario. Lo stemma raffigura infatti tre (“mitsu” in giapponese) rombi (“bishi”, termine che significa anche “diamanti”).
Nissan – L’acronimo di Nippon Sangyo, ossia “industria giapponese”: non certo il massimo dell’originalità. Nel logo il cerchio dietro la scritta rappresenta il sole che sorge.
Opel – La casa tedesca fondata da Adam Opel nel 1863, cominciò a produrre auto nel 1899, ed il logo della società, un cerchio attraversato da un fulmine (“Blitz” in tedesco, nome di una delle prime biciclette realizzate), è stato introdotto nel 1963 e ristilizzato recentemente.
Porsche – Le origini della Casa fondata da Ferdinand Porsche risalgono al 1931 ma l’attuale stemma è datato 1953. Il logo si ispira al vecchio simbolo dello Stato Libero del Württemberg, entità geografica con capitale Stoccarda (attuale sede del brand) attiva dal 1918 al 1945 e successivamente unita al Baden per creare il territorio del Baden-Württemberg. La cavallina al centro è proprio l’emblema di Stoccarda, le strisce rosso – nere furono usate per la prima volta nel 1816 mentre le parti nere sono dei palchi, termine corretto per indicare le corna dei cervi.
Renault – Il 25 febbraio 1899 Louis Renault creò a Parigi l’azienda che ancora oggi porta il suo nome. Dopo tante modifiche il logo del rombo debuttò nel 1925. Semplice da realizzare, si è evoluto nel corso degli anni fino all’ultima generazione del 2007.
Rolls Royce – Fin dall’anno della fondazione, nel 1906, lo stemma era formato dalle due iniziali dei fondatori (Charles Stewart Rolls e Henry Royce) scritte in rosso. La leggenda dice che nel 1933 diventarono nere in segno di lutto per la morte di Royce ma in realtà il cambiamento del colore (che si abbinava meglio alle tinte scelte dai clienti per la carrozzeria) era già stato deciso prima dell’evento tragico.
SAAB – Svenska Aeroplan AktieBolaget (traducibile in “Aeroplani Svedesi S.p.A.”). L’azienda scandinava, nata nel 1937 e specializzata nell’aviazione, ha ampliato i suoi orizzonti in campo automobilistico nel 1947. Il logo del grifone (simbolo della provincia svedese della Scania, dov’è nata l’omonima fabbrica di camion) presente sui cofani delle Saab dal 1984 verrà presto abbandonato per lasciare spazio solo alla scritta.
Skoda – Fondata nel 1895 con il nome di Laurin & Klement, la Casa ceca fu assorbita nel 1924 dal colosso industriale Skoda (che prende il nome dal fondatore Emil). La freccia alata, inventata nel 1926, simboleggia l’avanguardia, l’occhio la precisione e la corona d’alloro le vittorie sportive. Lo stemma, ristilizzato nel 1990, ha portato un cerchio di colore nero (che rappresenta la tradizione) e la freccia è passata da blu a verde (in onore dell’ambiente).
Smart – Il nome è un acronimo e al tempo stesso, un gioco di parole: Smart sta per ” Swatch Mercedes ART” e significa “furbo, brillante” in inglese. L’attuale logo (introdotto nel 2003) rappresenta la “C” di Compact e una freccia che invoglia a “pensare avanti”.
Subaru – La divisione automobilistica della Fuji Heavy Industries, nata nel 1954, è il nome giapponese della costellazione delle Pleiadi. Lo stemma, composto da una stella grande e da cinque piccole, simboleggia le aziende che dopo la Seconda Guerra Mondiale si unirono per creare la FHI.
Suzuki – Era il 1909 quando Michio Suzuki fondò ad Hamamatsu l’azienda di macchine tessili (successivamente passata alla produzione di veicoli a motore) che ancora oggi porta il suo nome. Il logo a forma di “S” è stato introdotto a partire dall’ottobre del 1958.
Toyota – Come la Suzuki, nacque (nel 1926) come fabbrica di macchine tessili. Il fondatore, Sakichi Toyoda, scelse di chiamare la propria società Toyota per motivi scaramantici (per scrivere Toyota in giapponese ci vogliono otto – numero fortunato – colpi di pennello). Le tre ellissi dello stemma (presentato nel 1989 e montato sulle vetture a partire dal 1991) formano la lettera “T” e raffigurano la relazione tra l’azienda e il cliente. L’ovale che racchiude il tutto simboleggia invece l’espansione della tecnologia Toyota e il potenziale illimitato della Casa nipponica.
Volkswagen – L’auto (“wagen”) del popolo (“volks”) ha un logo semplice e tondo che richiama le iniziali “V” e “W”. Lo stemma fu disegnato dall’ingegnere austriaco Franz Reimspiess, lo stesso uomo che si occupò dello sviluppo del motore del Maggiolino.
Volvo – Nata nel 1927 come sussidiaria della SKF (fabbrica di cuscinetti a sfera), la Casa svedese ha un nome che è la traduzione latina della prima persona singolare presente del verbo “rotolare” (“io rotolo”). Il logo, recentemente modificato, è l’antico simbolo chimico del ferro: rappresenta la resistenza.