Sono ad un posto di blocco, un Carabiniere mi fa “Hey giovanotto, ma qua dentro neanche l’amore si può fare…forse sul cofano!”. Pochi giorni fa un camionista invece “Eh Eh, stasera pigghja a uagliona e la porti a fà l’ammore…la metti sul cofano e… (più dettagli che lascio alla vostra immaginazione)”. Probabilmente tutto ciò è dovuto all’aura romantica che emana la Fiat 124 Spider, come una sorta di clichè fatto di vento fra i capelli, la giusta compagnia e strade deserte. Per altri invece la 124 è soltanto una mera ricarrozzatura della Mazda MX-5 dalla quale deriva, senza nulla del fascino e della filosofia tutta italica che aveva la sua progenitrice del ’67. Qual’è dunque la sua vera identità? E al di sotto delle apparenze, c’è anche la sostanza che piace a noi Auto Addicted?
Tra citazioni al passato e…colori giusti
Si sa che il colore giusto può far cambiare drasticamente il giudizio estetico di un’auto. La 124 Spider non fa eccezione e proprio per questo, vi consiglio di spendere i 1.000 € necessari per il Bianco Ghiaccio Tristrato. Solo così si possono notare tutti i dettagli della carrozzeria, soprattutto le citazioni alla nonna 124 Sport Spider del ’67 disegnata da Tom Tajarda, come le due gobbe sui parafanghi posteriori, sul cofano anteriore e il taglio dei fanali. Per forza di cose la somiglianza con la MX-5 c’è, ma rispetto alla sorella giapponese, la 124 ha una presenza scenica maggiore e ben distinta, sia perché “maggiore” lo è per davvero (11 cm in più di lunghezza) sia perché a vederla da l’idea di un oggetto più “maturo” ed elegante.
Altolà gli spilungoni
Dentro la 124 non si entra, si cade. Anzi se sei più alto di un metro e ottantacinque, cadi e ti incastri. L’abitacolo infatti, identico al 99% a quello della MX-5, è basso e risicato come si conviene ad una piccola spider sportiveggiante. Per darvi un’idea, è possibile toccare il parabrezza mentre si impugna il volante, semplicemente allungando le dita. Se poi avete intenzione di caricare la bionda stangona di turno, preparatevi a subire lamentele del tipo “come faccio a distendere le mie gambe?”. Passando ad altro, piacciono le finiture ed i materiali in genere ed anche il sistema di infotainment Uconnect 7″ (in pratica l’ MZD Connect di Mazda) si rivela pratico da usare grazie ai comandi sul tunnel centrale (il touch funziona solo da fermi) o ai comandi vocali. Una chicca anche l’impianto Bose con altoparlanti sul poggiatesta dei sedili. Scoccia invece la mancanza di vani portaoggetti degni di questo nome: mancano quelli sulle porte e davanti al passeggero e l’unico in grado di contenere più di un pacchetto di caramelle, si trova tra i due sedili. La posizione di guida? Come dicevo, si sta bassi e con le gambe quasi in orizzontale, come il Dio delle auto sportive comanda, anche se la mancanza del volante regolabile in profondità impedisce di cucirsi addosso la posizione perfetta.
Divertimento analogico
Spesso, cercando di definire “il piacere di guida”, è immediato pensare alla velocità, alla viscerale brutalità di un motore potente ed affamato di giri. Ma la realtà dei fatti, specialmente in un’epoca di strade affollate e autovelox che spuntano come lumache dopo un temporale estivo, è che per godersi una sana guidata basta “poco”: trazione posteriore, un motore sufficientemente arzillo, un telaio che trasmetta delle “good vibrations” e se c’è, anche un pizzico di vento fra i capelli, senza la necessità di arzigogoli elettronici e astruse modalità di guida. In pratica la “ricetta” della Fiat 124 Spider. Tutto qui sembra pensato per rendere intimo e piacevole anche il più banale dei trasferimenti, a partire dal cambio diretto e contrastato (forse un po troppo, ma è probabile sia colpa del nostro esemplare in prova) e dal volante comunicativo senza essere nervoso o troppo diretto. A far muovere le ruote dietro ci pensa il solito 1.4 Multiair turbo da 140 cv, non un mostro di potenza (specialmente in allungo) e di parsimonia (difficile superare i 14 km/l), ma con la giusta verve nella zona centrale del contagiri. Proprio questo sta alla base della principale differenza di guida con la MX-5: mentre con la giapponese si sfrutta il motore in alto cercando la scorrevolezza in curva, l’italiana gradisce una guida più ruvida, potendo contare sulla maggiore coppia garantita dal turbo. Coppia che tra l’altro rende più facile lasciarsi andare a uscite di curva peccaminose col posteriore di traverso (ma non troppo, sapete la Polizia…). Certo un differenziale autobloccante avrebbe giovato ancora di più in tal senso, ma per quello c’è la Abarth 124. In ogni caso, anche giocando a “guarda come finisco contro una pianta” disattivando l’ESP, il comportamento della 124 rimane sempre prevedibile e facile da correggere; il merito va soprattutto ad un assetto neutro e per nulla esasperato, quasi più votato al comfort che alla prestazione pura. Ed infatti in città le buche e le rotaie del tram non sono un fastidio, mentre ad esserlo è la scarsa visibilità anteriore, per via del lungo musone della 124. “Si ma parlaci di com’è viaggiare col tetto giù, cialtrone!”. Bene, in pochi secondi e con un semplice gesto della mano, si può aprire il tetto in tela ed essere pronti per le vasche sul lungomare. Vi piacerà sapere che grazie al frangivento e ai sedili riscaldabili (optional straconsigliato), è possibile restare open air anche se il calendario suggerirebbe il contrario. Altro buon motivo per non chiudere il tetto è che il comfort acustico non migliora, anzi, i fruscii aereodinamici e il rumore di rotolamento dei pneumatici si sentono forte e chiaro.
SPECIFICHE TECNICHE | |
Motore | 1.4L MultiAir (1368 cm³, 4 cilindri in linea, 16 valvole) |
Alimentazione | Benzina |
Potenza massima | 140 Cv (103 kW) @ 5000 giri/min. |
Coppia massima | 240 Nm @ 2250 giri/min. |
Trazione | Posteriore |
Accelerazione (0-100 km/h) | 7,5 sec. |
Velocità massima | 215 km/h |
Cambio | Manuale a 6 rapporti |
Freni | Anteriori: Disco ventilato Posteriori: Disco ventilato |
Serbatoio carburante | 45 litri |
Pneumatici | 205/45 R17 |
Peso | 1050 Kg in ordine di marcia |
Lunghezza | 405 cm |
Larghezza | 174 cm |
Altezza | 123 cm |
Passo | 231 cm |
Volume bagagliaio | 140 litri |
Il verdetto
Per riprendere le domande iniziali dunque, qual’è la vera identità della 124 Spider? Sicuramente non quella di una sportiva pura, ne tanto meno di un “oggetto” (visto che per qualcuno le auto sono solo questo) tutto apparenza e poco altro. La 124 prende l’ottima base della MX-5 e la condisce con lo spirito romantico delle spider all’italiana, in modo da creare un qualcosa di altrettanto divertente e piacevole, con un pizzico di fascino estetico in più. Come tutte le scoperte a due posti secchi non si può pretendere una praticità degna di nota (anche se qualcosa in più si poteva fare in tal senso), ma la sua semplicità a 360 gradi, la rende utilizzabile tutti i giorni e in quasi tutte le condizioni. Se poi mi chiedeste “Qual’è il suo habitat naturale?”, allora vi risponderei un lungomare tortuoso, in dolce compagnia e con 2 borse da spiaggia nel bagagliaio (altro non ci va).
Quanto costa?
Per portarvi a casa una 124 Spider identica a quella in prova, ci vogliono i 30.300 € della versione Lusso al quale vanno aggiunti i 1.000 per il Bianco Ghiaccio Tristrato, i 300 per i sedili riscaldati, i 700 per l’impianto stereo Bose, i 1.800 per i Pack Radio/Premium e i 1.500 per il Pack Visibility (luci diurne LED, sensori pioggia e luce). Se invece sapete rinunciare a sedili in pelle, cerchi da 17″ e sistema Uconncect 7″, c’è per voi la versione base a partire da 28.000 €. Sono prezzi in generale più alti rispetto alla sorella e principale rivale Mazda MX-5 (quando si dice “parenti serpenti”), ma comunque alla portata della crisi di mezza età di molti.
- Guida: semplice, equilibrata e divertente
- Linea: sa dirottare l'interesse su di se e piace alle donne
- Protezione aerodinamica: a tetto aperto si può viaggiare anche in autostrada senza rovinare la permanente (a patto di non essere troppo alti)
- Spazio a bordo: chi è di "gamba lunga" soffre un pò
- Praticità: mancano portaoggetti capienti davanti al passeggero o nelle porte
- Posizione di guida: non si possono regolare i sedili in altezza e il volante in profondità...e io come faccio a trovare la posizione perfetta?
- Rumori a tetto chiuso: i fruscii aereodinamici e il rotolamento degli pneumatici si sentono