Tutti gli appassionati sanno che i tempi sul giro alla Nordschleife del Nürburgring sono influenzati da mille fattori e che quindi non ha molto senso confrontarli tra loro: piloti diversi, gomme diverse, tracciato lungo 20 km in cui le condizioni raramente sono omogenee e case che a volte barano togliendo peso o girando su gomme slick, riducono il discutere su questi hot laps, mere chiacchiere da bar. Nonostante questo, sarà il fascino della pista, sarà perché le chiacchiere da bar in fondo piacciono a tutti, tentare di strappare giri record è l’ossessione di ogni casa automobilistica con ambizioni sportive. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una battaglia serratissima in tutte le categorie, ma la più eccitante è senza dubbio quella tra Lamborghini e Porsche per il titolo di Supercar più veloce del ‘Ring: prima la Huracan Performante ha strappato il primato alla 918 Spyder, poi la GT2 RS che con uno strepitoso 6’47″3 ha ristabilito le gerarchie a favore di Porsche. A Sant’Agata Bolognese la questione non è andata giù ed è per questo che gli uomini Lamborghini hanno pensato bene di lasciare a briglia sciolta la ancora camuffata Aventador SVJ, e quell’animale da “Inferno Verde” di Matteo Mapelli.
Aventador al veleno
Pur essendo ancora segreti gran parte dei dati tecnici della nuova Aventador SVJ (verrà svelata ufficialmente a metà agosto a Pebble Beach), si sa già che su di lei è stato riversato tutto il meglio dell’ingegneria made in Lamborghini, a partire dal nuovo sistema aereodinamico attivo ALA 2.0 per arrivare alle quattro ruote sterzanti abbinati ad uno specifico controllo di stabilità. Della potenza erogata dal glorioso V12 aspirato si ancora poco, ma è presumibile che visto il rapporto peso/potenza pari a 1,98 kg/cv, questa potrebbe essere addirittura superiore a 800 cv.
Che giro!
6’44″97. Questo è il tempo fatto segnare dalla Aventador più cattiva che c’è (sotto il video). Un tempo straordinario, reso possibile sia da una grande macchina, sia da un grande pilota, ovvero Marco Mapelli, vero specialista del ‘Ring. Grande contributo alla prestazione va però ricondotto anche alle “scarpe” con cui Lamborghini ha scelto di equipaggiare la sua belva, ovvero le Pirelli P Zero Trofeo R.