In questo momento mi sento come quando sei costretto a ricrederti su un tuo pregiudizio: è dura ammettere a se stessi di non avere ragione. Ecco è proprio a questo che sto pensando dopo aver riconsegnato le chiavi della Jaguar F-Pace S. Si perchè come molti altri petrolheads, non ho mai visto di buon occhio i grossi SUV: grandi, pesanti e sgraziati da vedere e guidare, degli status symbol più che auto con un vero scopo. Convivere qualche giorno con la F-Pace, a prescindere da pregi e difetti, è stata una piccola rivoluzione copernicana per il mio credo automobilistico: non vi resta che scoprire il perchè continuando a leggere l’articolo.
Un Giaguaro sotto steroidi
La prima impressione dopo aver visto in foto la F-Pace è stata “Cacchio, sembra la figlia troppo cresciuta di una F-Type e una Evoque” (che poi filosoficamente, è più o meno così): insomma appariva ai miei occhi come il classico grosso SUV di cui sopra. Quando invece me la sono trovata davanti le sue proporzioni ipertrofiche hanno cominciato ad avere senso e fascino, soprattutto in questa cattiva versione S, che arrabbiata lo è per davvero. Piace soprattutto il frontale, con la griglia big size e i fari Full Led, che sembrano lo sguardo di un belva incarognita. Anche fiancata e posteriore hanno un certo slancio, senza particolari picchi di originalità (avrei preferito dei fanali posteriori un po più ricercati e non identici a quelli della F-Type). Consigliamo di scegliere la F-Pace con cerchi Blade da 20″ e non quelli da 22″: oltre che micidiali per la schiena, i cerchi più grandi danno un certo effetto da automobilina Hot Wheels.
Spazio, Stile e qualche scivolone
Il primo impatto con l’abitacolo della F-Pace è senza dubbio positivo: profumo di pelle tipicamente British, bel design generale e tanto spazio in tutte le direzioni (superiore alla media delle concorrenti). Belli e comodi anche i sedili, rigidi e contenitivi senza affaticare schiena e lato b dei passeggeri, che possono godere tra l’altro, di tanti portaoggetti e un’infinità di prese e presucce per i loro smartphone. A proposito di infotainment: il grosso schermo al centro della plancia è chiaro e ricco di informazioni di tutti i tipi (multimedia, navigatore, dettagli di guida, personalizzazioni generali), ma come tutti i touch screen impone di distrarsi un minimo durante la guida. Volendo si possono comandare alcune funzioni tramite comando vocale, ma il tono di voce del sistema Jaguar è quello di una casellante autostradale in un lunedì mattina di Novembre. Piuttosto irritante. Ci sono però altre cose che fanno storcere il naso: su tutti, qualche dettaglio un po cheap qua e la, tipo i paddles del cambio al volante in plastica e qualche lag nella dotazione di serie, come l’assenza di serie della telecamera posteriore (ci sono i sensori di parcheggio a 360°). E il bagagliaio? Grande e pratico.
L’F-Pace S non è mai sobria
Come molte Jaguar sportive di oggi, la F-Pace S è istrionica e sembra far di tutto per farsi notare; non è solamente una questione estetica, ma piuttosto, sonora: a partire dall’accensione mattutina, fino alle smitragliate dello scarico in modalità di guida Dinamica, il 3.0 V6 con compressore volumetrico tipo Roots, fa sempre sentire con la giusta prepotenza la sua voce, melodica e sporca allo stesso tempo, una sorta di Courtney Love alimentata a benzina. A proposito di benzina: guidando in modalità Eco e con il piede di una suora perpetua, si riescono a superare di poco i 10 km/l, in tutti gli altri casi è difficile star sopra i 7. Resistere alla tentazione di sprofondare l’acceleratore nel tappetino è anche difficile a dirla tutta, perchè i 380 cavalli sprigionati dal V6 Albionico si sentono tutti e la spinta è gagliarda e tosta già da pochi giri più su del minimo. Non è comunque il motore la cosa che mi ha stupito più di tutti, bensì la capacità della F-Pace di lasciarsi strapazzare tra le curve come una sportiva vera e allo stesso tempo, di affrontare il fuoristrada senza troppi patemi d’animo (a patto che non montiate i cerchi da 22″). Il merito di questa sua poliedricità sta oltre che nel telaio in alluminio, rigido e relativamente leggero, anche nel sistema di gestione elettronico di motore-trasmissione-telaio, mutato dalle cugine Land Rover, qui più orientato verso l’asfalto. Questo sistema consente di adattare la F-Pace a praticamente tutte le condizioni che vi troverete (o vorrete trovarvi) davanti: in modalità Dinamica e col cambio automatico a 8 Marce in S, l’inglesona si fa tesa e nervosa, con tanto di leggero sovrasterzo di potenza in uscita di curva e ghigno da battaglia sulla vostra faccia, in Eco diventa rilassata e confortevole cercando (con poco successo) di non prosciugare troppo rapidamente il serbatoio, in Neve/Pioggia/Fango vi porterà molto più lontano di quanto pensiate, quando sotto le ruote finisce l’asfalto. Per gli indecisi o gli ignavi c’è la modalità Normale. Anche gli altri “hardware” della F-Pace non stonano, a partire dal cambio ZF automatico a 8 marce dolce, rapido e sempre col rapporto giusto (e ci mancherebbe!), per arrivare allo sterzo sensibile e “sostanzioso” il giusto ed ai freni potenti e abbastanza resistenti alle fatiche che le prestazioni e i 18 quintali della F-Pace S, gli impongono. Altra chicca sono i fari Full Led opzionali: oltre che bellissimi da vedere, fanno sembrare i vecchi fari alogeni delle candele moribonde.
L’unica vera alternativa alla Macan
E’ chiaro a tutti che la F-Pace è stata pensata non solo per piacere agli aficionados del marchio del Giaguaro, ma anche e soprattutto per strappare clienti alle solite SUV premium tedesche, individuando nella Porsche Macan la rivale da battere. Per cercare di farlo, gli ingegneri Jaguar hanno deciso di usare le stesse armi: linea aggressiva, comportamento sportivo e versatilità, che in questa versione S Supercharged sono al loro massimo. Rispetto alla Tedesca, la F-Pace paga qualcosa a livello di finiture, ma assolutamente nulla a livello di piacere di guida (anzi) ed estetica. Per quanto riguarda i prezzi, la Jaguar risulta più “conveniente” (79.450 per la F-Pace S contro gli 87.413 della Macan Turbo), ma questa differenza è destinata a cambiare drasticamente attingendo alla lunga lista degli optional: per la F-Pace S di questo test ci vogliono poco meno di 93.000 Euro; non sono certo pochi soldi, ma sappiamo già che il 70% delle vendite della F-Pace sarà rappresentato dalla versione col 2.0 turbodiesel Ingenium da 180 cv, disponibile anche con cambio manuale e la sola trazione posteriore, a partire da 45.750 Euro. Se siete curiosi potete sempre provare il configuratore sul sito ufficiale.
P.S. Un Luigi per lungo non c’entra, ma il bagagliaio è comunque grande.